Un escursione fotografica giornaliera effettuata all’interno della faggeta di Pianacquadio camminando a passo lento e gustandosi i colori meravigliosi del foliage autunnale.

Di sicuro l’autunno è la stagione che più preferisco a livello fotografico. Non solo i colori del foliage che naturalmente sono eccezionali ma anche la nebbia e la foschia delle prime ore del mattino che hanno un fascino davvero particolare. In questo periodo dell’anno ci sono tutte le condizioni necessarie per riuscire a creare degli ottimi scatti, ma sempre e solo se abbiamo il coraggio ogni volta di affrontare le solite alzatacce mattutine.
Eh si!!! Perchè noi fotografi non possiamo attendere il risveglio lento della natura, ma dobbiamo svegliarci molto ma molto prima, per essere nel posto che abbiamo scelto nel momento in cui la luce inizia già a disegnare le sue forme sul paesaggio che gli si pone di fronte.

La sveglia ha iniziato a suonare alle 4 e ti giuro che l’avrei sbattuta letteralmente nel muro. Con gli occhi leggermente socchiusi mi sono alzato dal letto non con la solita vitalità; anzi mi sembravo piuttosto un bradipo in letargo anzichè una gazzella dal fare attivo. Ma forse sarà stato il periodo visto che già si inizia a farsi sentire un pò di freddo.
Dai dai Francè che ci hai incuriosito; non perdiamoci in troppe chiacchere!!!
Dove si trova la Faggeta di Pianaquadio? Quali sono i punti interessanti dove poter scattare delle ottime fotografie? E Come ci si arriva qui nella zona del Monte Carpegna?
Bene!!! Sono qui proprio per rispondere a tutte queste domande; ma prima di farlo vorrei indicarti anche altre faggete delle Marche dove poter andare a fotografare il foliage. Sto parlando della faggeta di Canfaito e della faggeta di Sassotetto, sicuramente 2 location molto interessanti anche perchè si trovano in un contesto paesaggistico davvero incredibile.
Ma adesso partiamo subito con il racconto di questa mia giornata!!!
Sommario
come arrivare al monte carpegna

Ti dico subito che in linea di massima è stato tutto abbastanza semplice. Considera che ho percorso questa strada di notte, poichè l’ obbiettivo che mi ero prefissato prima della partenza, era quello di riuscire ad arrivare in tempo per scattare le fotografie all’ alba dal Passo del Trabocchino.
Devo ammettere che dopo 2 ore di macchina effettuate con un pò di titubanza, alla fine sono stato ripagato da un panorama davvero eccezionale. Vedere la valle del Montefeltro con quella leggera foschia è stato il più bel regalo che potessi ricevere dopo la fatica dei km percorsi.
Ho raggiunto questo punto panoramico in appena 10 minuti di cammino percorrendo una dolce salita su una zona del tutto scoperta. Una volta lasciata l’auto nel parcheggio in prossimità degli impianti di risalita della stazione sciistica del Carpegna è iniziata a tutti gli effetti la mia giornata all’insegna della fotografia.
Ho trovato 2 gradi, la brina per terra e un vento piuttosto gelido; ma nonostante questo ero felice di esserci arrivato. Ti assicuro che non è stato facile, anche perchè le ansie e le paure mi accompagnano in maniera costante in ogni mia esperienza. Purtroppo mi rendo conto che riesco a tranquillizzarmi solo dopo aver portato a termine i miei obbiettivi e pochissime volte è andata diversamente.
Sono convinto però di una cosa………Rinunciare sarebbe stato anche peggio di così.

Ma ora torniamo noi!!! Come ci si arriva da queste parti?
La strada che dovrai percorrere è la Provinciale 118 dove troverai le indicazioni per la stazione sciistica dell’ Eremo del Monte Carpegna.
Come punti di riferimento dovrai tenere a mente i nomi delle frazioni di Villagrande e Case Nanni, che ti ritroverai ad incrociare prima di iniziare la salita verso il monte.
In ogni modo se sei alla ricerca di informazioni aggiuntive, potresti dare un ‘occhiata al sito ufficiale dell’ Ente del Parco Sasso Simone e Simoncello e magari fare anche una telefonata.
Una volta imboccata la stradina la dovrai percorrere tutta fino ad arrivare a destinazione. Incrocerai rispettivamente il piccolissimo paesino di Calvillano, la faggeta di Pianacquadio e il Lago di Monte Pietra Candella. Da quest’ ultimo manca davvero poco per arrivare al parcheggio dove sono presenti gli impianti di risalita della stazione sciistica del Monte Carpegna.
Il Lago di Monte Pietra Candella

Dopo questa mia prima tappa al Passo del Trabocchino sono sceso con calma e mi sono diretto al Lago di Monte Pietra Candella. Ti dico la verità!!! Vedendo alcune foto in internet devo ammettere che non ero poi così motivato all’idea di fermarmi in questo posto.
All’andata era completamente buio e quindi non mi sono reso conto nemmeno di esserci passato vicino. L’ unica alternativa che avevo era quella di andare e vedere con i miei stessi occhi se veramente ne valeva la pena, oppure sarebbe stato un flop.
Arrivato sul posto mi sono reso conto che è stata una piacevolissima scoperta e una location davvero molto interessante dove poter creare degli ottimi scatti, un pò come quando sono capitato al Lago di Boccafornace.
E qui di seguito ecco alcune caratteristiche che mi sono piaciute di questo piccolissimo lago delle Marche:
- La facilità di poter parcheggiare l’auto proprio in prossimità del lago;
- La possibilità di effettuare il giro completo in appena 5/10 minuti;
- Il silenzio e la tranquillità: ma ho scelto un lunedì e quindi non ti saprei dire se nei weekend ci sia confusione o meno; quindi anzichè toppare ti indicherei i giorni in mezzo alla settimana.

Per me è stato un toccasana visto che quando ho in mente di effettuare degli scatti creativi ho bisogno di una buona dose di tranquillità e di silenzio. Tu che ne dici!!! La foto che vedi sopra è venuta bene?
Detto questo!!! Ora non mi rimane che andare a fotografare il foliage.
alla scoperta dei faggi secolari

Dopo le foto al lago mi sono diretto immediatamente alla faggeta di Pianacquadio per ammirare il foliage. Anche qui sono riuscito a parcheggiare l’auto in tutta tranquillità e in appena 5 minuti di cammino mi sono ritrovato all’ interno della faggeta.
Il percorso che ho effettuato è stato davvero molto semplice con alcuni sali e scendi e tanta tanta natura. Di sicuro entrare nel bosco è stato un susseguirsi di emozioni incontrollate e devo ammettere che a volte è alquanto strano ritrovarsi in posti così isolati dal mondo.
Solitamente nella vita di tutti i giorni non è così; anzi; spesso e volentieri le mie giornate sono accompagnate da molteplici impegni più o meno importanti e quando riesco a trovare il tempo per scappare da questa frenesia quotidiana torno a casa totalmente rigenerato.

Bene!!! Ma ora veniamo alla parte più interessante.
Cosa si può fotografare all’interno della faggeta, o meglio, come riuscire a creare degli scatti interessanti? Non ti nego che spesso e volentieri vado sempre un pò in difficoltà quando mi trovo all’interno dei boschi.
Il motivo principale sta nel fatto che è molto difficile riuscire a dare una certa importanza al soggetto che vorrei fotografare e questo capita poichè mi ritrovo in un contesto dove gli alberi, in un modo o nell’altro, si assomigliano quasi tutti e quindi può diventare estremamente difficile dare un senso alle mie fotografie.
E allora cosa bisognerebbe fare? Il consiglio che sicuramente vorrei darti è quello di cercare di osservare il più possibile. Fermati, pazienta per un attimo, rifletti prima di scattare. Non lo dico perchè mi sento arrivato; anzi tutt’altro; te lo dico soprattutto poichè anche io vivo le stesse cose e spesso e volentieri quando torno a casa e guardo le immagini a computer mi viene proprio da ridere. Del tipo……..Ma guarda asta foto!!! Ma che cavoli è sta roba!!!

Questo per farti capire che ogni qualvolta devo affrontare un’escursione all’interno di un bosco, all’inizio parto decisamente molto carico ma poi mi ritrovo in un completo appannamento totale. Questo avviene poichè la natura ogni qualvolta è diversa e non so mai cosa aspettarmi fino a quando non mi trovo lì di persona.
Per esempio…….la faggeta di Pianacquadio è riuscita a regalarmi il meglio di se nelle ore centrali, diciamo dalle 11 del mattino in poi. Perchè ti dico questo? Poichè nelle prime ore del mattino il sole era coperto da una parte della montagna, per cui fotografare il foliage senza uno spiraglio di luce sarebbe stato davvero deprimente e non il massimo della bellezza.
Cos’ altro ti posso dire della faggeta di Pianacquadio?
Sicuramente che sono rimasto colpito dalla bellezza di questo posto e quindi non posso far altro che consigliartelo sia per fare delle ottime fotografie ma anche per vivere dei momenti di relax a contatto con la natura.
E’ normale poi che ognuno ha i suoi gusti e le sue esigenze; però al di là di questo; se sei alla ricerca di un’ esperienza un pò diversa dalle classiche faggete oramai stra nominate delle Marche; allora non posso far altro che consigliarti di mettere nella tua lista anche questo posto.
Chissà!! Forse anche tu ne rimarrai colpit* o forse no; ma se non provi chi può dirlo.
Cosa vedere nei dintorni della faggeta di Pianacquadio

Finita l’ escursione alla faggeta e dopo essermi ricaricato le batterie sono ripartito per ritornare verso casa; ma prima di concludere la mia giornata sono passato per il piccolo borgo di Frontino il quale è stato inserito nel 2014 nella lista dei borghi più belli d’Italia, mentre nel 2016 ha ottenuto la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Fatte queste premesse ne vale davvero la pena farci un salto? Se capiterai da queste parti sicuramente sì, anche perchè dalla faggeta di Pianacquadio sono appena una quindicina di km e quindi può risultare una cosa decisamente fattibile.
Ma al di là della vicinanza devo ammettere che sono rimasto particolarmente colpito da questo borgo così curato nei minimi dettagli. All’ incirca ho trascorso un oretta o forse poco più a fare foto e in tutto questo tempo non ho incontrato nessuno.


Le abitazioni sono davvero carinissime e nella maggior parte dei casi tutte a mattoncini; ma il vero gioiellino di questo posto è rappresentato sicuramente dalla torre campanaria completamente ricoperta di rampicanti.
Le foto che ho fatto sono state realizzate nelle prime ore del pomeriggio. Magari potevo aspettare l’ ora del tramonto; ma dopo l’alzataccia delle quattro ero decisamente molto stanco. Magari chissà!!! Potrebbe essere anche il pretesto per ritornare da queste parti e visto che la rocca di Pietrarubbia è davvero molto vicina potrei anche farci un pensierino per le prossime volte.
Spero che questo articolo sia stato davvero utile. Se hai qualche domanda scrivimi pure qui sotto nei commenti e farò del mio meglio per risponderti il prima possibile.
A presto
Francesco
Articoli correlati
Foliage nelle Marche:la guida pratica su dove andare
Itinerario alle Gole dell’Infernaccio:fotografando a passo lento
Come creare una buona composizione fotografica che susciti interesse
0 commenti