Come gestire al meglio il diaframma nelle tue fotografie

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Cosa scegliere e perché è così importante saper gestire al meglio l’apertura del diaframma? In questo articolo entrerò nel dettaglio provando a spiegare con parole semplici tutti i vari aspetti che vanno ad incidere in maniera determinante sulla scelta del diaframma e il perché è così fondamentale saperlo gestire al meglio per riuscire a creare degli scatti davvero interessanti.

Come gestire al meglio il diaframma

Bene!!! Cosa vuoi ottenere dalle tue fotografie? Qual’ é il soggetto che vorresti fotografare? E perché è così importante saper gestire al meglio l’ apertura del diaframma?

Se queste domande ti hanno incuriosit* allora mettiti comod* e prenditi 10 minuti del tuo tempo per leggere questo articolo. Non mi va di fare il professore ed è proprio per questo motivo che mi sento di dire che le cose che sto scrivendo servono anche a me che oramai le pratico da diverso tempo.

Devo ammettere che fare un ripassino ogni tanto non fa mai male e mi serve per tenere la mente allenata.

Come gestire al meglio il diaframma.
Campo Imperatore

Detto questo!!! Partiamo subito facendo una premessa di fondamentale importanza. La cosa che sto per dirti ti sembrerà banale, ma se ci pensi bene in realtà non lo è. La scelta del diaframma rappresenta quell’ impostazione che andrà a determinare l’effetto delle tue fotografie.

Che cosa vuol dire? E’ molto semplice. In fotografia il diaframma può incidere notevolmente su uno sfondo sfocato, come per esempio nelle fotografie di ritratto, ma può fare la differenza anche quando si vuole ottenere un’ immagine perfettamente nitida dal primo piano allo sfondo come nel caso delle fotografie di paesaggio.

E allora come si fa a capire quale diaframma impostare durante la fase di scatto? Questa é una domanda davvero interessante, ma prima di darti una risposta bisognerebbe capire come si comporta il diaframma in fotografia e quindi…….

partiamo dal principio

Come gestire al meglio il diaframma nelle tue fotografie

Il diaframma è un meccanismo che si trova all’ interno dell’obiettivo e il suo compito principale é quello di regolare la quantità di luce che andrà a colpire il sensore della nostra macchina fotografica. Lo si può paragonare come alla pupilla dell’ occhio umano che ha la caratteristica di restringersi ed allargarsi in base alle condizioni di luce.

La differenza sostanziale però sta nel fatto che per regolare l’ apertura del diaframma bisognerà procedere manualmente attraverso degli appositi pulsanti che si trovano nella macchina fotografica. Ecco uno dei motivi per cui è fondamentale saper utilizzare bene questo parametro specialmente quando ci troviamo in condizioni di luce particolare come per esempio nelle fotografie in ambienti interni, la fotografia notturna, il controluce, ecc.

Come individuarlo nella tua reflex

La cosa è piuttosto semplice. Una volta giunti nella schermata principale; per intenderci; quella dove è possibile impostare manualmente i diversi parametri di scatto; lì in uno di questi potrai agire direttamente sul diaframma della tua reflex.

Nel menù è indicato con la lettera “F” maiuscola seguita poi da un numero che ne va ad indicare il grado di luminosità (per esempio F8 – F5.6 – F16). E’ normale che all’inizio dovrai prenderci un po’ la mano; ma ti assicuro che una volta assimilato il concetto potrai agire sul diaframma in maniera piuttosto semplice ed intuitiva.

C’è solo da prestare un po’ d’ attenzione a questa cosa. Nella vita di tutti i giorni siamo infatti abituati ad associare ai numeri grandi un valore alto e ai numeri piccoli un valore più basso. Bene!!! In fotografia è praticamente l’ opposto e questa cosa; specialmente quando ci si trova agli inizi; può trarre in inganno. Ma facciamo un esempio:

  • Un diaframma F2.8 – F3.5 – F5.6 corrisponde a un diaframma più aperto e di conseguenza la luce che colpirà il sensore della reflex sarà maggiore;
  • Un diaframma F8 – F11 – F16 corrisponde a un diaframma più chiuso e di conseguenza la luce che colpirà il sensore della reflex sarà minore.

Quindi è di fondamentale importanza capire bene la funzionalità di questo parametro.

Come gestire il diaframma:adotta una scelta consapevole

Come gestire al meglio il diaframma.
In questo caso ho utilizzato un diaframma F4

In base alla scena che andrai a fotografare il tuo compito sarà quello di gestire al meglio l’ apertura del diaframma. Questo fattore naturalmente dipenderà da una serie di cose come le condizioni di luce e dall’ esigenza di creare una foto con uno sfondo sfocato o un’ immagine completamente nitida.

Per esempio!!! Se stai scattando in condizioni di luce scarsa come negli ambienti interni o la fotografia notturna sarebbe opportuno utilizzare un diaframma più aperto tipo F3,5 – F4 – F5,6 così da far entrare molta più luce.

In altre situazioni come per esempio nella fotografia di paesaggio, dove nella maggior parte dei casi il desiderio è quello di ottenere una fotografia completamente nitida, sia per quanto riguarda il primissimo piano e sia per l’ orizzonte……. Beh!!! In questo caso dovrai impostare l’apertura del diaframma a F8 – F9 – F12.

Come gestire al meglio il diaframma.

E qui potrebbe sorgere una domanda!!!

Ma che differenza c’è tra F8 o F9 oppure tra F2.8 o F3.5? E se devo effettuare delle fotografie ad un paesaggio, oppure voglio ottenere uno sfondo sfocato; è indifferente impostare un diaframma anziché un’ altro? Ti vado subito a rispondere a questa domanda.

No!!! Non è uguale e adesso ti dico anche il perché. Ogni volta che andrai a chiudere il diaframma di uno stop (per esempio da F8 a F9) dovrai sapere che la luce che passerà attraverso l’ obbiettivo è dimezzata; al contrario ogni volta che aumenterai il diaframma di uno stop (per esempio da F4 a F3.5) la luce che passerà nell’ obbiettivo sarà praticamente il doppio.

Questo già ti deve far capire che la scelta del diaframma andrà ad influire in maniera sostanziale sulla luminosità delle tue fotografie.

Cosa voglio dire con questo? Se ti ricordi bene prima avevamo accennato che il diaframma è il meccanismo che va a determinare la quantità di luce che colpisce il sensore delle nostre macchine fotografiche.

Ora!!! Se avrai azzeccato la giusta apertura del diaframma avrai ottenuto una fotografia correttamente esposta, in caso contrario si parlerà di sovraesposizione (un’ immagine che presenta delle zone bruciate nelle alte luci) o sottoesposizione (un’ immagine che presenta delle zone bruciate nelle ombre).

E se scatto con il cellulare o una compatta?

Un immagine di poche pretese scattata con il cellulare

Beh!!! In questo caso quello che ho appena scritto sopra ti potrà servire o meno anche perché in alcuni dispositivi non è presente il diaframma e quindi le regole della fotografia si riducono solamente alla gestione degli ISO e i tempi di scatto.

Ma allora a che cosa serve il diaframma se posso regolare la quantità di luce attraverso una gestione corretta di ISO e tempi? Ti rispondo subito.

In alcuni casi potresti farne anche meno se si valuta solo il concetto di esposizione corretta, in ogni modo però andresti a perdere una cosa estremamente importante che deriva dalla regolazione del diaframma; ovvero la gestione della profondità di campo.

Quindi nel caso tu voglia ottenere degli effetti particolari come spesso si vedono nelle fotografie di ritratti dove lo sfondo è sfocato, oppure delle fotografie di paesaggio dove il primissimo piano come i fiori sono sfocati….. Beh!!! In questo caso senza la regolazione del diaframma sarebbe al quanto difficile ottenere questi effetti.

La profondità di campo:vediamo da vicino di cosa si tratta

Detta in parole semplici la profondità di campo rappresenta quello spazio entro la quale tutti gli elementi che ne sono all’ interno sono perfettamente a fuoco. Quindi saperla gestire al meglio è tanto importante quanto il saper comporre.

Ma per avere il pieno controllo sulla profondità di campo è necessario disporre di una fotocamera con i comandi manuali; in caso contrario se scatti con il cellulare o una compatta la tua creatività sarà messa a dura prova o perlomeno ti dovrai limitare alle sole regole che riguardano la composizione.

Ora però andiamo a vedere più da vicino quali sono gli aspetti che vanno ad incidere sulla profondità di campo:

  • Il primo tra tutti visto l’argomento che stiamo trattando è la differenza di apertura del diaframma. Questo già ti deve far capire che scegliere un diaframma più aperto andrà a diminuire la profondità di campo e questo potrebbe essere anche un vantaggio in termini creativi; oltre al fatto di avere una possibilità in più di gestire l’immagine rendendo meno importanti le parti fuori fuoco;
Esempio: apertura del diaframma a F3.5
  • Il secondo aspetto che incide sulla profondità di campo è la distanza dal soggetto. Quindi diminuendo o aumentando la distanza ti farà ottenere uno sfondo più o meno sfocato;
Esempio: distanza 50 cm. e apertura del diaframma a F3.5
Esempio: distanza 1 metro e apertura del diaframma a F3.5
  • Il terzo e ultimo aspetto è rappresentato dalla lunghezza focale del tuo obbiettivo. Qui sotto trovi 2 immagini che spiegano il significato di quanto scritto.
Esempio: distanza 10 metri circa, focale a 200 mm
Esempio: distanza 10 metri circa, focale a 600 mm

Ultime considerazioni

Se sei agli inizi del tuo percorso fotografico è molto probabile che questa parte ti potrà risultare davvero noiosa. Anzi!!! Diciamocela tutta!!! E’ un vero e proprio mattone difficile da digerire ma troppo importante per riuscire ad ottenere delle ottime fotografie. Capire i concetti di base ti porteranno sicuramente ad una maggiore consapevolezza nel modo di interpretare le immagini. Detto questo!!! Ti garantisco che superato l’ ostacolo iniziale poi sarà tutto molto più semplice e intuitivo.

Spero che questo articolo sia stato davvero utile. Se hai qualche domanda scrivimi pure qui sotto nei commenti e farò del mio meglio per risponderti il prima possibile.

Alcune immagini sono state prese dal sito pixabay

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